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Bifosfonati in associazione a esercizio fisico per proteggere le ossa durante i voli spaziali di lunga durata


Sono stati riportati i risultati seguiti alla assunzione di Alendronato ( Fosamax ) più esercizio fisico nel prevenire il calo della massa ossea e della forza dell’osso, livelli elevati di calcio urinario e il riassorbimento osseo negli astronauti durante 5.5 mesi di volo spaziale.

Una collaborazione internazionale tra la NASA e le agenzie spaziali JAXA ha esaminato il valore potenziale dei farmaci anti-riassorbimento per mitigare i ben conosciuti cambiamenti ossei associati a voli spaziali di lunga durata.

Sono stati studiati i dati provenienti da 7 astronauti che hanno trascorso una media di 5.5 mesi su Stazioni Spaziali Internazionali ( ISS ) e che hanno preso una dose orale di 70 mg di Alendronato settimanale a partire da 3 settimane prima del volo e proseguendo per tutta la missione.

Tutti i membri dell'equipaggio avevano a disposizione per esercitarsi un tapis roulant, un cicloergometro e un dispositivo di esercizio di resistenza.

La valutazione ha compreso la densitometria di più regioni ossee utilizzando l’assorbimetria a raggi X a doppia energia ( DXA ) e la tomografia computerizzata quantitativa ( QCT ) e saggi su biomarcatori del metabolismo osseo.

In aggiunta alle misurazioni pre e post-volo, sono stati confrontati i risultati con quelli di 18 astronauti che avevano volato in missioni su ISS e che si sono tenuti in esercizio utilizzando un dispositivo per l’esercizio di resistenza dei primi modelli, chiamato IRED ( Interim Resistance Exercise Device ), e quelli di 11 astronauti di ISS che si sono tenuti in esercizio utilizzando il più recente dispositivo, denominato ARED ( Advanced Resistive Exercise Device ).

I risultati hanno indicato che il dispositivo ARED ha permesso una significativa attenuazione della perdita ossea rispetto al dispositivo più vecchio, anche se sono rimaste le perdite post-volo del collo del femore e dell'anca.

La combinazione di ARED e bifosfonato ha attenuato il declino previsto in sostanza in tutti gli indici di alterata fisiologia dell'osso durante i voli spaziali, tra cui: perdite DXA-determinate della densità minerale ossea di colonna vertebrale, anca e pelvi, perdite compartimentali QCT-determinate di massa ossea trabecolare e corticale dell'anca, misure calcolate di caduta e di appoggio, elevati livelli di marcatori di riassorbimento osseo ed escrezione urinaria di calcio.

In conclusione, la combinazione di esercizio fisico più un farmaco anti-riassorbimento può essere utile per proteggere la salute delle ossa durante i voli spaziali di lunga durata. ( Xagena2013 )

LeBlanc A et al, Osteoporosis Int 2013; 24: 7: 2105-2114

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