I risultati delle meta-analisi che hanno esaminato la relazione tra supplementazione con Vitamina-D e riduzione delle fratture non sono uniformi.
Sono stati analizzati in modo congiunto i dati relativi ai partecipanti di 11 studi in doppio cieco, randomizzati e controllati sulla supplementazione orale con Vitamina D ( giornaliera, settimanale o ogni 4 mesi ), con o senza Calcio, rispetto a placebo o al solo Calcio in persone di età uguale o superiore a 65 anni.
Gli endpoint primari erano rappresentati dalla incidenza di fratture della anca e non-vertebrali in base ad analisi di regressione di Cox.
Nell’analisi sono state incluse 31.022 persone ( età media, 76 anni; 91% donne ) con 1.111 fratture incidenti della anca e 3.770 fratture non-vertebrali.
I partecipanti che erano stati assegnati in maniera casuale a ricevere Vitamina-D, rispetto a quelli assegnati ai gruppi controllo, hanno mostrato una riduzione non-significativa del 10% nel rischio di fratture dell’anca ( hazard ratio, HR=0.90 ) e una riduzione del 7% nel rischio di fratture non-vertebrali ( HR=0.93 ).
In base ai quartili di assunzione attuale, la riduzione nel rischio di fratture è stata dimostrata solo al più alto livello di assunzione ( mediana, 800 UI al giorno ), con una riduzione del 30% nel rischio di frattura della anca ( HR=0.70 ) e del 14% nel rischio di qualunque frattura non-vertebrale ( HR=0.86 ).
Benefici al più alto livello di assunzione di Vitamina-D sono risultati piuttosto coerenti tra i sottogruppi definiti in base al gruppo di età, al tipo di abitazione, al livello basale di 25-Idrossivitamina D e all’ulteriore assunzione di Calcio.
In conclusione, la supplementazione con alta dose di Vitamina-D ( maggiore o uguale a 800 UI/die ) è risultata in qualche misura favorevole nella prevenzione delle fratture della anca e di qualunque frattura non-vertebrale in persone di età uguale o superiore a 65 anni. ( Xagena2012 )
Bischoff-Ferrari HA et al, N Engl J Med 2012; 367: 40-49
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