Fino al 2013, le lineeguida del National Osteoporosis Foundation non avevano incluso l'infezione da virus HIV ( virus della immunodeficienza umana ) e la terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART ) come fattori di rischio per l'osteoporosi nei pazienti più anziani.
Numerosi dati indicano che le persone infettate dal virus HIV sono ad aumentato, precoce, rischio di osteoporosi e di fratture.
Per questo motivo, gli Esperti sono favorevoli a screening mediante DEXA ( assorbimetria a raggi X a doppia energia ) per le donne in postmenopausa affette da infezione da HIV e gli uomini di età superiore ai 50 anni.
I fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di bassa densità minerale ossea nei soggetti con infezione da HIV includono infiammazione, effetti della terapia antiretrovirale, e numerosi fattori di rischio del paziente, tra cui la carenza di vitamina D.
Importante è l’individuazione delle cause secondarie di bassa densità minerale ossea, tra cui carenza di vitamina D, iperparatiroidismo, ipertiroidismo subclinico, ipogonadismo, e deplezione di fosfato.
I bifosfonati sono il trattamento di scelta per prevenire le fratture nelle persone con bassa densità minerale ossea, ma non sono appropriati per il trattamento della osteomalacia, che è caratterizzata da carenza di vitamina D e deficit di fosfato. ( Xagena2013 )
Brown TT, Top Antivir Med 2013; 21: 115-118
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