È stato dimostrato che i farmaci antidepressivi avrebbero un'azione diretta sul metabolismo osseo e sarebbero associati a un aumentato rischio di fratture.
I risultati di una ampia meta-analisi hanno mostrato che sia gli inibitori del riassorbimento della serotonina ( SSRI ) che gli antidepressivi triciclici ( TCA ) sono associati a un aumento moderato e clinicamente significativo del rischio di fratture di tutti tipi.
È stata eseguita una esauriente ricerca sistematica di studi caso-controllo e studi di coorte pubblicati o eseguiti nel periodo 1966-2011, che ha riportato le stime del rischio di fratture associate con l'uso degli antidepressivi.
Sono stati identificati in totale 34 studi ( 1.217.464 individui ).
Rispetto ai non-utilizzatori, il rischio relativo ( RR ) aggregato di fratture di tutti i tipi, tra i consumatori di farmaci per la depressione, è stato pari a 1.39.
L'uso di antidepressivi è risultato associato a un aumento del rischio delle fratture non-vertebrali, della anca e della colonna vertebrale del 42%, 47% e 38%, rispettivamente ( per le fratture non-vertebrali: RR=1.42; per le fratture dell'anca: RR=1.47; per le fratture della colonna vertebrale: RR=1.38 ).
Gli studi che hanno esaminato l'uso di inibitori del riassorbimento della serotonina hanno dimostrato sistematicamente un incremento maggiore del rischio di fratture di ogni tipo, fratture non-vertebrali e fratture dell'anca, rispetto agli studi che hanno valutato l'uso di antidepressivi triciclici.
In conclusione, i risultati di questa ampia meta-analisi hanno mostrato che sia i farmaci SSRI sia gli antidepressivi triciclici sono associati a un aumento moderato e clinicamente significativo del rischio di fratture di tutti tipi. ( Xagena2013 )
Rabenda V et al, Osteoporos Int 2013; 24: 121-137
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