Studi clinici hanno indicato una associazione tra uso dei bifosfonati e l'insorgenza di fibrillazione atriale.
Tuttavia, i dati riguardanti il rischio di sviluppare fibrillazione atriale, ictus e mortalità cardiovascolare, con l'uso dei bifosfonati sono contrastanti.
L'obiettivo di uno studio è stato quello di valutare il rischio di grave fibrillazione atriale ( eventi che hanno richiesto ricovero ospedaliero ), ictus e mortalità cardiovascolare, con l'uso dei bifosfonati mediante una revisione sistematica della letteratura.
Sono stati ricercati studi osservazionali e studi randomizzati e controllati con l’impiego dei bifosfonati nel periodo 1966-2012.
Sei studi osservazionali ( n=149.856 ) e 6 studi randomizzati e controllati ( n=41.375 ) sono stati inclusi nell'analisi.
Negli studi osservazionali ( dati aggregati ) è stato riscontrato un aumento del rischio di fibrillazione atriale ( odds ratio, OR=1.27 ) tra coloro che avevano fatto uso dei bifosfonati.
Inoltre, l'analisi di studi randomizzati ha rivelato un aumento statisticamente significativo del rischio di grave fibrillazione atriale ( OR=1.40 ) e nessun aumento del rischio di ictus ( OR=1.07 ) o di mortalità cardiovascolare ( OR=0.92 ), con l'impiego dei bisfosfonati.
La revisione di studi ha, pertanto, evidenziato un aumento significativo del rischio di fibrillazione atriale che richiede ospedalizzazione, ma nessun aumento del rischio di ictus o di mortalità cardiovascolare con l'uso dei bifosfonati. ( Xagena2013 )
Sharma A et al, Chest 2013; 144: 1311-1322
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