La somministrazione dei bifosfonati è un trattamento di supporto essenziale per ridurre le complicanze ossee legate al cancro.
Il deterioramento della funzione renale è una possibile effetto collaterale dei bifosfonati, nonché una caratteristica clinica nel mieloma multiplo.
È stato suggerito che la nefrotossicità di diversi bifosfonati possa differire.
È stata eseguita una valutazione retrospettiva della funzione renale in 201 pazienti affetti da mieloma sottoposti a chemioterapia mieloablativa e a trattamento con Ibandronato ( Boniva, Bonviva ), Pamidronato ( Aredia ), o Zoledronato ( Zometa ) per un massimo di 36 mesi.
C'è stato un peggioramento significativo della clearance media della creatinina ( CreaCl ) in tutta la coorte.
La percentuale di pazienti che ha manifestato una diminuzione della clearance della creatinina maggiore o uguale al 25%, rispetto al basale è stata del 33.0% nel gruppo Ibandronato, 44.4% nel gruppo Pamidronato e 21.4% nel gruppo Zoledronato.
La clearance della creatinina al basale ( P minore di 0.0001 ), recidiva / progressione ( P=0.0019 ), proteinuria al basale ( P=0.039 ), età ( P=0.0031 ) sono stati identificati come significativi predittori indipendenti di diminuzione della funzionalità renale.
In entrambe le analisi multivariate descrittive, non è stata trovata alcuna prova di un vantaggio dovuto a un particolare bifosfonato per quanto riguarda gli effetti sulla funzione renale.
In linea con questi dati, in un sottogruppo di 90 pazienti con un valore basale di clearance della creatinina minore di 90 ml/min, nessuna differenza significativa è stata evidente tra le coorti di pazienti trattati con diversi bifosfonati.
Il trattamento regolare con i bifosfonati Ibandronato, Pamidronato e Zoledronato in pazienti affetti da mieloma sottoposti a chemioterapia intensiva sembra essere ugualmente sicuro per un massimo di 3 anni in termini di nefrotossicità. ( Xagena2013 )
Schmitt S et al, Int J Hematol 2013; 97: 6: 765-772
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