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Vertebroplastica versus trattamento conservativo nelle fratture vertebrali osteoporotiche da compressione


La vertebroplastica percutanea è sempre più utilizzata per il trattamento del dolore in pazienti con fratture vertebrali da compressione, ma efficacia, rapporto costi-benefici e sicurezza della procedura non sono ancora del tutto chiari.

È stato condotto uno studio per chiarire se la vertebroplastica abbia un valore aggiuntivo rispetto al trattamento ottimale per il dolore nei pazienti con fratture vertebrali acute.

I pazienti sono stati reclutati in questo studio prospettico, randomizzato e in chiaro dai dipartimenti di radiologia di 6 ospedali in Olanda e Belgio.

I partecipanti allo studio avevano età uguale o superiore a 50 anni, fratture vertebrali da compressione visualizzate con radiografia della colonna ( perdita minima del 15% dell'altezza; frattura all'altezza della vertebra T5 o più bassa; edema osseo in risonanza magnetica ), con dolore alla schiena da 6 settimane o meno e un punteggio sulla scala analogico-visiva uguale o superiore a 5.

I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a vertebroplastica percutanea o a trattamento conservativo, l'esito primario era il sollievo dal dolore a 1 mese e 1 anno, misurato in base ai punteggi sulla scala analogico-visiva e le analisi sono state intention to treat.

Nel periodo 2005-2008, sono stati identificati 431 pazienti idonei alla randomizzazione: 229 ( 53% ) pazienti hanno mostrato sollievo spontaneo dal dolore durante la valutazione e 202 con dolore persistente sono stati assegnati in maniera casuale al trattamento ( 101 vertebroplastiche e 101 trattamenti conservativi ).

Le vertebroplastiche hanno portato a un maggior sollievo dal dolore rispetto al trattamento conservativo; la differenza nel punteggio medio alla scala analogico-visiva tra il basale e 1 mese è stato -5.2 dopo vertebroplastica e -2.7 dopo trattamento conservativo, e la differenza tra il basale e 1 anno è stata -5.7 dopo vertebroplastica e -3.7 dopo trattamento conservativo.

La differenza tra i gruppi nella riduzione del punteggio medio sulla scala analogico-visiva dal basale è stata 2.6 a 1 mese e 2 ( p minore di 0.0001 ) a 1 anno.

Non sono state osservate complicanze o eventi avversi gravi.

In conclusione, in un sottogruppo di pazienti con fratture vertebrali osteoporotiche acute da compressione e dolore persistente, la vertebroplastica percutanea è efficace e sicura: dopo l'intervento il sollievo dal dolore è stato immediato, e si è mantenuto per almeno 1 anno ed è risultato significativamente maggiore di quello raggiunto con il trattamento conservativo, ad un costo accettabile. ( Xagena2010 )

Klazen CA et al, Lancet 2010; 376: 1085-1092


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